Dal breve spunto di Alessandra Longo su Repubblica di oggi riprendo la descrizione di una fanatica padana apparsa sul quotidiano leghista, preoccupata per l'arrivo, questo venerdì,
del ' pauvre con' all' italiana.
La città "... è controllata in tutto e per tutto dai comunisti,addirittura dal 1975. Una città condizionata, svuotata nella mente, confusa sui valori fondamentali, religiosi e familiari...
I sinistroidi si trovano ovunque e sono pronti a scagliarsi contro chi non la pensa come loro...
Il territorio è martoriato, impregnato in modo ripugnante da pensieri malsani, piatti, collusi dalle più squallide forme di clientelismo...".
E' vero 'signora', Torino è una città di merda!!!
Sono la prima a dirlo, ad essere critica nei confronti di quella che dovrei sentire più che mai mia; una città nella quale dovresti sentirti come a casa e che non ti faccia sentire tale, invece, al di fuori di essa. Ci troviamo d'accordo sulla sostanza, sulla feccia che fuoriesce da ogni angolo, che puzza, ti soffoca e rischia di impregnarti le viscere se stai fermo. E ancora, lo schifo, il ribrezzo, la vergogna per parole di una concittadina, di molti di voi, purtroppo!
Torino è diventata uno schifo perchè è immobile, perchè rabbrividisce solo più per il freddo, perchè sta a guardare e sentire gente come lei e i politici che sostiene.
Non voglio una città che faccia paura, ma una che non abbia paura di ciò che è e riesca ad affrontarlo, a migliorarsi. Esporre le proprie idee, evolversi col tempo, accettare gli altri e le dinamiche di una società che dovrebbe evolversi in un contesto più ampio,anche solo europeo; una città che sia la capitale dei giovani non solo a parole ma a fatti: ecco i pensieri malsani di cui parla. Una civiltà che sia accogliente, che non pensi alle differenze perchè non ce ne sono se non nelle nostre teste; probabilmente lei e altri come lei sono cattolici e io vi dico che il vostro Dio non vi ha proprio insegnato nulla se non ipocrisia!
Vero, la città in qualche modo è sempre stata in mano al centro sinistra dal 1975:avete paura che sarà così anche questa volta, vero? E fate bene: non ci avrete mai e soprattutto così facilmente. I comunisti che tanto teme, direi che non ci sono da un bel pezzo nella giunta comunale; l'ultimo che posso citare è Diego Novelli ma per gli altri lungi da me associarli al comunismo. Usate parole troppo facili, i soliti slogan a cui siete stati abituati dal vostro leader...come se politica non fosse altro che pubblicità. Quindi sinistroidi e comunisti son due termini ben diversi: nel primo si parla di inclinazione, nel secondo di convinzione.
E poi, vorrei tanto sapere quali sarebbero i 'valori fondamentali' a cui inneggia: antropologicamente parlando società e valori vanno di pari passo, al mutare della società si evolvono anche i valori che non possono essere ancorati a radici passate. Dovremo forse abbassarci, rinunciando alla nostra libertà a favore di uno stato che tutto regola come ipotizzato da Spinoza, Hobbes o Hegel? Non credo proprio. Nel peggiore delle ipotesi comunque un tale stato avrebbe l'obbligo della trasparenza verso coloro i quali comanda, ma ciò non avviene perchè è proprio questo, il nostro, quello governato dalla destra ad essere il più colluso in assoluto e a voler nascondere tutto sotto un tappeto che ormai è troppo piccolo.
Per fortuna però ci sono spiragli di fermento all'orizzonte proprio perchè nella 'mia' Torino le menti non sono tutte svuotate; il problema fondamentale è che anche coloro i quali aspirano alla libertà, all' informazione, al movimento vengono zittiti. Mancano 35 giorni e RADIO BLACKOUT verrà chiusa dal sindaco sinistroide con l'accusa di essere una radio libera, antirazzista e indipendente dietro alla scusa della scadenza dell'affitto; insomma quel fervore che tanto fa paura da combatterlo e imbavagliarlo con l'ultima operazione di sequestro di volantini, computer e telefoni avvenuta ieri mattina da parte della Digos. La mia solidarietà e il mio impegno a dar voce a questa ingiustizia anche qui ( http://www.radioblackout.org/) chiedendovi di aderire e senza dimenticare che il leader, venerdì, sarà in città.