martedì 22 marzo 2011

Intasiamo il loro numero

Il ritorno nella mia città non poteva solo regalarmi nostalgie, sensazioni, volti e luoghi familiari; era ovvio che in sei giorni qualcosa avrebbe dovuto ricordarmi uno dei motivi per i quali sono partita, più probabilmente ' fuggita'.
Ed ecco che, sull'unico luogo che gli si addice a meraviglia, un cassonetto della spazzatura, trovo questo 'simpatico' volantino.
Casapound a quanto pare è sempre più presente nel mio quartiere, una zona fatta di vecchie famiglie ormai in pensione, gente che ha combattuto l'ultima guerra, ma anche famiglie dei nuovi operai, quelli silurati dalla Fiat, gente dimenticata; un quartiere abbastanza popolare insomma che non ha mai guardato con grande simpatia ( per non dire altro) la destra e i suoi derivati. Eppure in zona è un pullulare di stickers ( spero che qualcuno continui a toglierli al posto mio) e locandine di questi pazzi che con la scusa di essere dalla parte della gente comune, infonde odio e cattive idee nelle menti delle persone. E' vero, come dicono in una frase, che sono ancora più vicini oggi: governo e opposizione dovrebbero seriamente preoccuparsi se sempre più persone si rifugia in questi gruppetti insensati che fanno presa sulla disperazione e sul malcontento. Un pò come qua in Francia che questo weekend, per il primo turno delle elezioni cantonali, di fianco ad una maggiore conferma del PS si è visto crescere in modo spropositato il numero delle persone che hanno votato il Fronte nazionale della figlia di Lepen: sconvolgenti le cifre che ha raggiunto nella multiculturalissima Marsiglia.
Tornando a Casa pound invito tutti coloro che hanno un problema a chiamare questo numero e comunicare il proprio malcontento: prima di tutto loro sono i primi a dover sparire perchè non servono a nulla, più volte sono stati considerati anticostituzionali; non dovrebbero nemmeno avere la possibilità di pubblicare queste stupidaggini e invece le loro riunioni sono consentite e occupano spazi che sarebbero meglio sfruttati. Insomma, gente, il vero problema siete voi tanto per cominciare!

In questo post non poteva mancare un pensiero al Giappone e ai civili libici: PEACE!