martedì 21 settembre 2010

PARIGI NON è STATA COSTRUITA IN UN GIORNO

Tornata nella mia città con Parigi in testa.
Malinconia di maniere e gesti che a fatica trovo qui; odori, profumi, volti così diversi e inebrianti.
Dalla gente che sta da un lato delle scale mobili per far passare chi ha fretta, da una metro che collega centro con banlieues in vagoni riscaldati,da bus notturni che passano fino alla mattina successiva ogni 10 minuti, alla realtà, purtroppo, dei senzatetto che dormono su panchine accanto a bambini felici nei loro giochi.
Insomma,mi è rimasta nella pelle e nella mente…
Mercoledì, 15 Settembre, partenza da Porta Susa; dopo giorni di notizie poco certe e di collaborazione nulla da parte delle ferrovie,ci viene comunicato il giorno stesso che non era previsto il TGV diretto per Parigi ma che saremmo stati portati da un pullman fino a Modane,dove,poi ci sarebbe stato il treno che raggiungeva la capitale. Un viaggio infernale, una tariffa uguale a quella del TGV, nonostante il disguido creato, nonostante il riscaldamento fortissimo,nonostante il ritardo di un’ora nell’arrivo. Una volta saliti nel TGV, i francesi hanno offerto il pranzo a tutti i passeggeri per un problema che, ovviamente, è italiano: insomma, le ferrovie italiane non vogliono adeguare i materiali delle ferrovie a quelli francesi e pertanto partire per la Francia è sempre un terno al lotto.
Il ritorno, invece, si prospetta migliore:TGV diretto fino a Torino.Risultato:un’altra ora di ritardo per fermate non previste, velocità rallentate, tutto nella parte italiana.
Lo stupore ormai lascia lo spazio al disgusto per un paese che non riesce più a garantire nemmeno trasporti regolari ai propri cittadini, non facendoci evitare l’ennesima figuraccia.
Parigi, nelle sue contraddizioni è una città enorme, ti sovrasta; il nostro, di paese, al contrario ti soffoca!

martedì 7 settembre 2010

Lezione Francese


DUEMILIONISETTECENTOMILA PERSONE!
Oggi ha vinto il popolo in Francia. Milioni di persone hanno ribadito il fallimento su tutti i fronti della politica di Sarkozy. Non solo per la pulizia etnica che sta attuando rispedendo a casa i rom e attirando le critiche dell'Unione europea. Si tratta, oggi, della riforma delle pensioni: dal 2018 l'età pensionabile salirà da 60 a 62 anni. E' troppo; dovrebbe essere una scelta, si dovrebbero incentivare le assunzioni dei giovani: questo è quello che chiedono i manifestanti appoggiati dai sindacati. Fantascienza, per noi, per gli operai e tutte quelle categorie di lavoratori che non sono rappresentati da nessuno; impossibile immaginare un numero così grande di italiani che fermano intere città: non è da noi.
Siamo dei morti viventi ormai, troppo assorbiti dalle beghe personali dei politici che distolgno l'attenzione dalla realtà;troppo preoccupati per quello che succede in tv per fermarci a pensare. Più disposti a sentirsi italiani quando vince la nazionale.
Viva i francesi, nuovamente, per la loro forza, per il non arrendersi mai e continuare a lottare. Per essere uniti.
Ps.Questo post è soprattutto per coloro che non capiscono,quando provo a spiegarlo, perchè mi sento più francese che italiana nello spirito.