Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano(Martin Luther King).
lunedì 28 settembre 2009
La differenza tra una democrazia e una dittatura è ...
"La differenza tra una democrazia e una dittatura è che in una democrazia prima voti e poi prendi ordini, in una dittatura non devi perdere tempo a votare." Charles Bukowsky.
Ero davvero indecisa su chi scegliere come soggetto di questo post perchè mi rendo perfettamente conto, essendo partita dal titolo, che lo si può applicare ad una miriade di personaggi che siamo costretti a vedere, ascoltare e leggere nei media. Sarebbe stato troppo facile parlare dell'ennesima figuraccia del premier non pago di aver chiamato Obama 'abbronzato' già una volta o di un ministro che attacca i magistrati con il pretesto dell' immigrazione.
Per questo decido di 'volare' in Africa, in Gabon, per la precisione. L'attenzione dei media nei confronti delle elezioni avvenute il 30 Agosto è stata scarsissima; elezioni decisamente anti democratiche,sfociate in rivolta,feriti e almeno cinque morti nelle città di Libreville e Port- Gentil, quest'ultima capitale economica e feudo dell'opposizione. 'Stranamente' ha vinto Ali Bongo, figlio del presidente morto Omar Bongo con il 41,73 % dei voti, mentre l'ex ministro dell'Interno André Mba Obame e Pierre Mamboundou hanno rispettivamente preso il 25,88% e il 25,22% dei voti.
E' di ieri la notizia che martedì la Corte Costituzionale gabonese procederà con un riconteggio dei voti che avverà in tutti i luoghi in cui si è votato; come ha precisato la presidente della Corte, Marie-Madeleine Mborantsuo si tratterà di un nuovo spoglio dei 2800 processi verbali al quale però non assisteranno coloro che lo hanno richiesto ma alcuni rappresentanti da loro scelti. La Corte Costituzionale aveva già annullato 11 ricorsi presentati da nove candidati e un cittadino: il termine ultimo per una decisione definitiva è fissato al 18 Ottobre.
lunedì 14 settembre 2009
Basta, cavaliere!
Spinta dalla poca considerazione che ho delle sue parole ma anche dal desiderio di informarmi nel vero senso della parola, spengo la tv e apro ' Le monde' online.Il 12 Settembre il quotidiano francese ha dedicato un editoriale a colui che - e nell'articolo l'ironia per queste parole non è nemmeno così velata- si definisce il 'miglior presidente del Consiglio italiano'... che ha già -ahinoi- governato per ben 2500 giorni, addirittura più di De Gasperi, secondo i suoi calcoli. 'Basta, cavaliere!' ( http://www.lemonde.fr/opinions/article/2009/09/12/basta-cavaliere_1239501_3232.html) ridicolizza sempre più la figura da buffon di cui solo lui e i suoi sostenitori non riescono a vedere: i giornali europei se ne stanno accorgendo ed è diventato il loro bersaglio preferito; un pò come sparare sulla croce rossa, insomma. Di seguito vi propongo la traduzione dell'editoriale. Sappiate che la mia vergogna cresce giorno dopo giorno, editoriale dopo editoriale...
Basta, Cavaliere!
Dopo aver deciso di attaccare per 'diffamazione' due quotidiani di centro sinistra - La Repubblica e l'Unità- , Silvio Berlusconi si rivela il peggior avvocato di sé stesso. Imbrigliato da più di quattro mesi in una successione di rivelazioni scabrose sulla sua vita privata che non sono senza conseguenze sulla sua attività politica, il presidente del consiglio italiano, piuttosto che spiegarsi e fare chiarezza, ha scelto di delegittimare e intimidire le testate che non controlla. Proprietario di tre canali televisivi privati, di un gruppo editoriale e di stampa, l' imprenditore Berlusconi dispone di un ventaglio di media pronti a cantarne le lodi; controllando gran parte dell'audiovisivo pubblico, il presidente del consiglio Berlusconi ha la possibilità di tacere la telenovela delle sue turpitudini - e di prevenirle. Ma non è abbastanza per il 'Cavaliere'. Oltre ai titoli che rivelano le sue contraddizioni, lui chiede di rendere conto per scuotere la realtà dal potere. Facendo così, il capo del governo italiano commette un doppio errore.In qualità di uomo di televisione è nella giusta posizione per sapere che l'informazione non si controlla più. Il progetto di innalzare una palizzata tra l'informazione e i suoi concittadini è un' illusione soprattutto quando è dettata -come afferma- dal desiderio di proteggere la sua vita privata. In qualità di uomo politico rischia in questa avventura giudiziaria di abbassare ulteriormente la sua funzione nuocendo all'immagine del paese che dirige. Il principio di libertà di stampa - anche se quest'ultima non è esente da errori e approssimazioni- non si discute e non dovrà essere messa in discussione. Ad eccezione di fare del suo paese una singolare anomalia in Europa. Il semplice fatto che sabato 19 Settembre è prevista a Roma una manifestazione per difendere questa libertà fondamentale la dice lunga sulla situazione che regna in Italia e sull' inquietudine che suscita. Se, per bontà, il signor Berlusconi -che è protetto, durante il suo mandato, da ogni incriminazione- rinunciasse alla sua offensiva giudiziaria e scegliesse un profilo basso, eviterebbe il ridicolo di dover piazzare l'Italia in concorrenza con la Corea del Nord e la Russia a proposito di libertà d'informazione. E lui che si definisce " il miglior presidente del consiglio (italiano) da oltre 150 anni" - ciò lo giudicherà la storia- eviterebbe d'ora in poi di apparire agli occhi di una buona parte dell'opinione pubblica internazionale come il peggio.
Basta, Cavaliere!
Dopo aver deciso di attaccare per 'diffamazione' due quotidiani di centro sinistra - La Repubblica e l'Unità- , Silvio Berlusconi si rivela il peggior avvocato di sé stesso. Imbrigliato da più di quattro mesi in una successione di rivelazioni scabrose sulla sua vita privata che non sono senza conseguenze sulla sua attività politica, il presidente del consiglio italiano, piuttosto che spiegarsi e fare chiarezza, ha scelto di delegittimare e intimidire le testate che non controlla. Proprietario di tre canali televisivi privati, di un gruppo editoriale e di stampa, l' imprenditore Berlusconi dispone di un ventaglio di media pronti a cantarne le lodi; controllando gran parte dell'audiovisivo pubblico, il presidente del consiglio Berlusconi ha la possibilità di tacere la telenovela delle sue turpitudini - e di prevenirle. Ma non è abbastanza per il 'Cavaliere'. Oltre ai titoli che rivelano le sue contraddizioni, lui chiede di rendere conto per scuotere la realtà dal potere. Facendo così, il capo del governo italiano commette un doppio errore.In qualità di uomo di televisione è nella giusta posizione per sapere che l'informazione non si controlla più. Il progetto di innalzare una palizzata tra l'informazione e i suoi concittadini è un' illusione soprattutto quando è dettata -come afferma- dal desiderio di proteggere la sua vita privata. In qualità di uomo politico rischia in questa avventura giudiziaria di abbassare ulteriormente la sua funzione nuocendo all'immagine del paese che dirige. Il principio di libertà di stampa - anche se quest'ultima non è esente da errori e approssimazioni- non si discute e non dovrà essere messa in discussione. Ad eccezione di fare del suo paese una singolare anomalia in Europa. Il semplice fatto che sabato 19 Settembre è prevista a Roma una manifestazione per difendere questa libertà fondamentale la dice lunga sulla situazione che regna in Italia e sull' inquietudine che suscita. Se, per bontà, il signor Berlusconi -che è protetto, durante il suo mandato, da ogni incriminazione- rinunciasse alla sua offensiva giudiziaria e scegliesse un profilo basso, eviterebbe il ridicolo di dover piazzare l'Italia in concorrenza con la Corea del Nord e la Russia a proposito di libertà d'informazione. E lui che si definisce " il miglior presidente del consiglio (italiano) da oltre 150 anni" - ciò lo giudicherà la storia- eviterebbe d'ora in poi di apparire agli occhi di una buona parte dell'opinione pubblica internazionale come il peggio.
giovedì 10 settembre 2009
Giovani, non leggete i giornali,andate a puttane!
Ieri ha proprio dato il meglio di sé...non ne ero ancora del tutto convinta ma lui mi ha illuminata: gli italiani sono proprio come lui, amano il calcio, la bella vita, divertirsi e amano gli altri, soprattutto le donne... un quadretto in cui molti certamente si ritroveranno mentre per alcuni, come per la sottoscritta, è una profonda offesa.
Innanzitutto perchè ci sono un pò di italiani (non riesco a scrivere tanti) che non si riconoscono affatto in questa descrizione: c'è gente che lavora, che non arriva a fine mese, che fatica, a cui piace la cultura e che legge i giornali ... gente che si è dimenticata che cosa vuol dire 'divertirsi'!
Secondo poi, è svilente, e oserei dire per l'ennesima volta, per la condizione di noi donne, ancora una volta trattate ad oggetto a cui chiedere un numero di telefono: sono davvero troppo lontani i tempi in cui si verrà considerate per ciò che siamo, pensiamo e diciamo piuttosto che per come appariamo: e proprio nel giorno in cui si è parlato di violenza sulle donne, spesso sottoposte ad umiliazioni!
Sai, presidente del consiglio, a noi di come ti sei fatto da solo (?) non ce ne può fregare di meno:noi che non vediamo un futuro ci impegnamo ogni giorno per non essere come te e come tu vorresti che noi fossimo: perchè un gregge compatto è più semplice da governare; ma noi pecore nere siamo nate per distaccarci dalla massa...!
Passiamo ai giornali... ha detto che non andrebbero letti, quindi, immagino, che non bisognerebbe leggere anche quelli di cui è proprietario e che ammaestra a proprio piacimento: ci sta, sono d'accordo ma verrebbe a mancare un fondamentale metro di paragone per distinguere verità e menzogna; non riusciremmo a sviluppare il nostro senso critico. Per i giornali passa la storia di questo paese, la sua cultura, le sue scempiaggini e il volerli boicottare è solo sintomo di profonda paura. Ma stai tranquillo, gli italiani sono con te -la maggior parte almeno-, perchè stai riuscendo perfettamente a controllare le loro menti già da troppo tempo assopite..
Quelli che si devono preoccupare, caso mai, siamo noi...ancora una volta...
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