Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo:
Premio eni al Miglior Lungometraggio Finestre sul mondo
La Giuria Ufficiale composta da Inge Feltrinelli – Presidente, Isabella Ferrari e Ahmed Maher ha assegnato una menzione speciale a
La mosca en la ceniza, di Gabriela David
Per il coraggio con cui ha rappresentato la durezza della tratta delle donne costrette alla prostituzione attraverso due personaggi femminili di grande e insolita intensità.
Il premio eni per il Miglior Lungometraggio va a
Per il coraggio con cui ha rappresentato la durezza della tratta delle donne costrette alla prostituzione attraverso due personaggi femminili di grande e insolita intensità.
Il premio eni per il Miglior Lungometraggio va a
Une vie toute neuve, di Ounie Lecomte
Per aver raccontato la sua dolorosa vicenda personale con un linguaggio cinematografico asciutto, moderno e mai retorico e per lo straordinario lavoro fatto con la giovanissima attrice che la rappresenta nel film.
Concorso Miglior Film Africano del Festival:
Premio Credito Artigiano al Miglior Lungometraggio Africano
La Giuria Ufficiale composta da Maurizio Porro – Presidente, Cristina Battocletti e Barbara Sorrentini ha consegnato il premio al film
Dowaha, di Raja Amari
Già nota al pubblico per Satin rouge, la regista tunisina Raja Amari impone in uno stile che si nutre di realismo ma non trascura gli aspetti surreali e i richiami del magico nel contrapporre logiche ed emisferi diversi. La storia delle tre donne che vivono isolate dal mondo, un mondo di cui percepiamo il fascino lussuoso nella antica magione ma anche gli incubi e le ingiustizie, è un viaggio laico attraverso una generazione e una coscienza infelice che non ha paura di arrivare alla follia e si esprime al meglio in un racconto in cui le donne, sempre tra loro solidali, sono padrone del destino aprendo un occhio curioso, quello del cinema, sulla realtà.
Concorso Documentari Finestre sul Mondo:
Premio Regione Lombardia al Miglior Documentario Finestre sul mondo
La Giuria Ufficiale composta da Elisa Marincola – Presidente, Nicolas Feodoroff e Federica Masin ha assegnato ex aequo il premio a due film dalla scrittura molto diversa che hanno tuttavia in comune la lettura a più livelli e l’ambizione di raccontare la storia attraverso i destini degli individui. Entrambi i registi usano il presente: in un caso, l’osservazione diventa la stessa testimonianza del futuro; nell’altro, condizioni di un futuro possibile sono il recupero e la trasmissione di un passato doloroso raccontato insieme con gravità e leggerezza.
Il Premio va ex aequo:
Zahra, di Mohammad Bakri
e
Un conte de faits, di Hichem Ben Ammar
Concorso Cortometraggi Africani :
Premio eni al Miglior Cortometraggio
La Giuria Ufficiale composta da Elisa Marincola - Presidente, Nicolas Feodoroff e Federica Masin segnala un’opera prima di una giovane regista algerina, Retour vers un point d’équilibre, che mostra una sensibilità cinematografica promettente.
Per la capacità di fondere nel linguaggio cinematografico il racconto poetico, politico e storico superando il confine tra documentario e fiction, la giuria assegna Una Menzione Speciale a:
Atlantiques, di Mati Diop .
Per la scelta di utilizzare un genere come il musical, inconsueto nel cinema sub-sahariano, senza rinunciare a raccontare gli aspetti sociali e individuali della realtà contemporanea senegalese,
il Premio eni al Miglior Cortometraggio Africano è stato assegnato a
Un transport en commun, di Dyana Gaye.
6 commenti:
Brava, sempre coerente con la tua sensibilizzazione per l'Africa!
@Incarcerato:grazie a te,che mostri sensibilità verso questi temi.
Un plauso sincero: del cinema africano si parla sempre pochissimo.
@Rockpoeta:grazie,di cuore!Definire il cinema africano interessante è davvero poco;è sempre la solita storia di chi crede che là ci sia solo fame e degrado ma il cinema è un modo efficace che hanno per portare le loro storie oltre che la tecnica vera e propria al di là dei confini.
Buon 25 aprile Uhurunausalama, sempre!
Huey, che fine abbiamo fatto?
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