Questa volta è toccato ad un ragazzo angolano di 24 anni, figlio di un dipendente del ministero dell'Innovazione dell'Angola, da 4 anni in Italia per studio. E' accaduto a Genova: il ragazzo si trovava vicino ad un locale quando un gruppo di ragazzi l'ha insultato con frasi razziste e l'ha aggredito con calci e pugni; il giovane ha cercato di difendersi, poi e' fuggito.
La notizia è completamente passata inosservata, non una parola di condanna per un gesto, l'ennesimo, che non è degno di considerazione, in un'estate in cui le olimpiadi e il traffico vacanziero la fanno da padrona, scavalcando nei palinsesti la guerra in Georgia, gli aumenti che ci saranno da settembre, la gente ammazzata per la mafia (succede ogni giorno) ed avvenimenti del genere. La solerzia nell'informare, mancata anche questa volta, non si verifica mai nel caso contrario; una tattica, ben studiata e rodata per far temere lo straniero e non il nostro vicino di casa: perchè i delinqenti, ricordiamolo, non hanno bandiera né colore e questi teppisti, agevolati sicuramente dal clima di intolleranza creato dal governo, non vengono mai puniti a dovere, nemmeno dai media che sanno perfettamente di avere tra le mani uno degli strumenti più potenti: la possibilità di informare, ma mai in modo obiettivo! E così vittime innocenti come questo ragazzo, come chi è stato pestato perchè indossava una maglietta 'scomoda' o ucciso per aver negato una sigaretta, non hanno lo stesso valore rispetto ad una (in)civiltà che si considera superiore... una (in)civiltà che per ignoranza e incompetenza ferma un uomo nato in italia ma a cui si chiede il permesso di soggiorno, trattandolo come un criminale solo per il colore della pelle; la stessa (in)civiltà che fa aspettare anni ad un immigrato per ottenere i documenti mentre, se si tratta di un giocatore che approda in una squadra blasonata (perchè sono convinta che lo stesso non accade nelle categorie inferiori) , ci si mette pochissimo per regolarizzarlo.
Una inciviltà in tutti i sensi, alla quale sempre più mi vergogno di 'appartenere'...
1 commento:
Sarà che io ho le mie "giuste" fonti.. ma questa è la prima notizia che ho sentito dal rientro e, nel commentarla, vorrei dire che, in questo "disegno politico" di puntare il dito sul nemico da combattere, che oggi sembra essere il presunto fannullone statale; l'altro ieri era il nomade sinti o l'immigrato dalla pella o troppo scura o troppo chiara... purchè non si tocchino i veri argomenti... ecco, questo, io, lo chiamo "piano strategico" di distrazione di massa.
Stiamo desti, sister e stiamoci vicini.
Uhuru, io mi sono distratta per qualche giorno, se vorrai partire tu... curo piante ed animali a costo zero. Basta che non mi vengano affidati i nonni!! ehehhee
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