Dal sito della LAV ( http://www.lav.it/) pubblico la tristissima notizia riguardante la riapertura della stagione della caccia che, a quanto pare, in alcune zone inizia prima del termine stabilito per legge.
Da domani 1 settembre i 51.000 cacciatori siciliani potranno sparare liberamente grazie al decreto dell'Assessore regionale all'agricoltura, on. Giovanni la Via, che ha sconsideratamente anticipato di 15 giorni la data di apertura della caccia. Secondo la legge statale, infatti, la stagione non può iniziare prima della terza domenica di settembre. Una data fissata a tutela della fauna (molti animali - quelli sfuggiti alle fiamme o alla siccità - sono ancora intenti ad allevare i piccoli) e dell'incolumità dei turisti e dei villeggianti, che ancora affollano le campagne e le zone verdi dell’Isola!
"L'anticipazione della strage decisa dall'on. La Via, firmatario del Calendario venatorio - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile "fauna" della LAV Sicilia - è un atto irresponsabile: pur di accaparrarsi le simpatie elettorali di cacciatori ed armieri, non si è esitato ad emanare un calendario venatorio che, strumentalizzando l'attività amministrativa della Regione, mira ad accontentare ogni richiesta del mondo venatorio più oltranzista>. Nei giorni scorsi l’Assessore aveva dichiarato che “Il calendario venatorio rappresenta un buon compromesso perchè è la sintesi delle varie parti in causa” ma Bonfanti replica:
"L'anticipazione della strage decisa dall'on. La Via, firmatario del Calendario venatorio - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile "fauna" della LAV Sicilia - è un atto irresponsabile: pur di accaparrarsi le simpatie elettorali di cacciatori ed armieri, non si è esitato ad emanare un calendario venatorio che, strumentalizzando l'attività amministrativa della Regione, mira ad accontentare ogni richiesta del mondo venatorio più oltranzista>. Nei giorni scorsi l’Assessore aveva dichiarato che “Il calendario venatorio rappresenta un buon compromesso perchè è la sintesi delle varie parti in causa” ma Bonfanti replica:
L'emergenza è più sentita nelle zone colpite dai devastani incendi quest'estate ( Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata) ed è per questo che l'associazione chiede l'applicazione della legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica. “Ci aspettiamo che questa richiesta sia supportata anche dagli stessi cacciatori - afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav del settore caccia e fauna selvatica - i quali non perdono occasione per dichiarare, a parole, di essere i veri ambientalisti, amanti della natura e degli animali. Ora hanno l’occasione di dimostrarlo con i fatti. Le associazioni venatorie non possono non condividere questa richiesta dettata dal buon senso”. “Ancora una volta - dichiara il presidente onorario del Wwf Italia, Fulco Pratesi - le regioni soggiacciono alle pressioni dei cacciatori, infischiandosene delle sorti di un patrimonio di tutti, quale la fauna, già messa a durissima prova dai terribili incendi di quest’anno. “Il Wwf - dichiara il segretario generale dell’associazione Michele Candotti - chiede un atto di responsabilità alle regioni, che devono chiudere la caccia anche nelle aree vicine a quelle incendiate e revocare le delibere di preapertura della caccia come peraltro previsto dalla legge, almeno in attesa che l’emergenza incendi sia completamente rientrata”. In Abruzzo vi sono 13.960 cacciatori, con una “densità venatoria” (il rapporto fra il numero di cacciatori e la superficie agraria e forestale) di 2,1 cacciatori. I dati, relativi all’anno 2004, sono contenuti nell’Annuario delle statistiche ambientali reso noto dall’Istat. La regione con il più alto numero di doppiette è la Toscana (114.779) mentre la Liguria, con 26.339, è quella con l’indice di densità venatoria più elevato (14,4%).
NO ALLA CACCIA!
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