Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano(Martin Luther King).
martedì 27 gennaio 2009
Cinematic
Lo stallo del nostro paese si rispecchia perfettamente nel mondo cinematografico: qui a Torino, ad esempio, il nostro film festival rischia l'estinzione e probabilmente l'esportazione in altre città; non sappiamo valorizzare ciò che c'è di buono nel nostro patrimonio culturale.
Eppure i film degli anni '50, i mitici 'Poveri ma belli' o i 'Soliti ignoti', specchio della società italiana in quegli anni, film che hanno ci hanno dato delle vere e proprie icone del cinema come Gasman, Mastroianni, Maurizio Arena o Renato Salvatori, si sono fermati là, in quegli anni:certe storie avevano senso di esistere, riflettevano perfettamente i sentimenti di un'epoca non affatto semplice.Ora tutto è incentrato su lucchetti, scooter, teenagers sclerati che si avviano al sesso,storie di italiani all'estero che ogni anno a natale si impossessano delle sale cinematografiche.
Quindi non è una sorpresa che nella mia città, una città grossa con ben 22 sale cinematografiche (alcune multisala) il film 'italians' di Verdone (con tutto il rispetto per la sua comicità ormai obsoleta) è presente in ben 6 sale, mentre l'innovativo 'Milk' di Gus Van Sant solamente in 3, 2 delle quali hanno un prezzo del biglietto che si aggira sui 7 euro.
Il dubbio sorge spontaneo,anzi, vedendo l'attitudine dei cinema torinesi nei confronti di film che si staccano dalla norma della commediola (che ci sta per carità, a volte ...) , diventa una certezza!
Non sarà mica perchè si tratta di un film di un regista dichiaratamente omosessuale che parla della vita di un politico gay nel quartiere gay di Castro a San Francisco?!?
Premetto che devo ancora vederlo ma la storia mi ha attirato molto, probabilmente perchè interpretata anche da uno dei migliori attori statunitensi e sicuramente perchè il precedente 'Paranoid Park' di Van Sant l'ho trovato geniale e sperimentale...
Ritorniamo alla trama: l'assessore comunale Havery Milk fu il primo politico americano a dichiarare la sua omosessualità, molto stimato all'interno della comunità per il forte impegno contro i pregiudizi e le intolleranze; era un uomo della libertà, un "eroe della storia politica USA" come afferma il regista. Il film traccia la storia di quest'uomo la cui lotta non si limitava al riconoscimento di maggiori diritti per gli omosessuali, ma si batteva per tutti, senza distinzione di etnia od età, da quando arriva in città da NY nel '72 fino al suo assassinio per mano del collega reazionario Dan White.
Un fatto reale, estremamente interessante di cui il regista nutre ricordi ben nitidi: la gioia per un leader trovato che si spegne il giorno dell'assassinio, la tristezza unita alla preoccupazione per il dilagare dell'AIDS.
In un America che ha avuto il coraggio di cambiare non mi stupisce che questo film sia candidato al Golden Globe e agli Oscar oltre che a numerosi altri riconoscimenti; in un paese arretrato come l'Italia non mi stupisce, invece, che solo 3 cinema abbiano il coraggio di mostrarlo...purtroppo...
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8 commenti:
Nelle piccole città come la mia i cinema si contano sulle dita di una mano. C'è inevitabilmente una censura di mercato, la peggiore che ci sia. Altro discorso è poi il soffocamento dei festival (piccoli e grandi). Tutto si risolve a bilanci economici e tornaconti mediatici. "Paranoid Park" è un piccolo gioiellino, hai ragione. Chissà questo... se lo vedremo.
Non credo sia solo coraggio, penso sia stupidità e ignoranza dello stesso pubblico.
Le cose, comunque, si vengono incontro.
Si censura, o meglio non si propone, un'idea alta, uno stimolo, perché le persone non saprebbero recepirla.
Non la recepiscono perché non sono abituate a farlo.
Io lo vedrò, come te.
Peccato che tanti occuperanno a sala a fianco, quella de Vanzina di turno (Verdone non mi piace ma non lo metterei nel tritacarne, può essere visto con occhi diversi).
Blogger
condivido l'opinione del Blogger.
Trovo davvero insopportabile vedere le multisala pro-vanzina strapiene mentre filmoni di 'sta stazza proiettati in salette micragnose semivuote!
la cosa è ancora + demoralizzante se mi fermo a pensare che i pro-vanz non vogliono pensare...
@Alligatore:hai proprio ragione;tutto gira intorno ai soldi e purtroppo alla domanda;per cui se c'è un pubblico che richiede film stupidi,gli verrà dato quello che vogliono;per me il cinema è sì evasione ma preferisco pellicole con qualcosa da dire.
@Blogger:quanto ti do ragione;infatti ogni volta mi schifo a vedere le code per certi film idioti che non dicono nulla;la gente non si ferma già a riflettere nella quotidianità figurati al cinema:ha ragione Bob Geldof in un'intervista:siamo pazzi,degli animali...
@MAli confusioni:è quello il problema:il non pensare..per questo stiamo messi così!!!
La stragrande maggioranza della gente vuole andare al cinema per non pensare. Quelli come noi che vorrebbero andare a vedere film più seri sono una minoranza frustrata...
@Stefania:nooo dai,dici che siamo frustrati??oddio,inizio a preoccuparmi...;)
Da un paese che prima si esalta per "Gomorra" e poi basta che un personaggio pubblico parli "di pessima immagine degli italiani all'estero" per smontarlo non ci si deve stupire. Si sa che i film che toccano gli istinti primari (tette-culi e parolacce sono l'accoppiata vincente ultimamente) sono la sicurezza dei botteghini. Non sono del tutto contro i vari Vanzina, ma sarebbe ora di valorizzare altri film anche. Ma questo dipende anche dal pubblico...
@Cedrci:certo il pubblico ci mette del suo e non sono del tutto sicura che se venisse proposto qualcosa di diverso loro proverebbero interesse;probabilmente ci sarebbe una caduta dei cinema.La gente non ha davvero voglia di pensare;è per questo che ho accostato questo film (come molti altri) alla situazione che viviamo nel nostro paese;i cervelli si sono spenti da un pezzo.
Andando a vedere il film 'onora il padre e la madre' la gente si è esaltata per la scena di sesso iniziale per poi,alla fine, sputtanare il film..mah!!!
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