giovedì 31 luglio 2008

Traffici


Guinea Bissau. Il 12 luglio viene fermato e sequestrato un aereo proveniente dall' America latina: secondo il rapporto della polizia vi si trovavano 500 kg di cocaina.

Nulla di nuovo; è storia che l'Africa è il crocevia di trafficanti di droga, diamanti e armi: mentre lì sotto c'è gente che annega nella miseria, sopra le loro teste volano carichi che valgono miliardi; carichi che hanno più valore delle loro vite. Mi sembra alquanto strano e contradditorio il comportamento degli organi internazionali, accecati da questa verità che non vogliono guardare: alcuni mesi fa l’Unione Europea, dopo la scoperta del coinvolgimento di alcuni militari in scandali legati al narcotraffico, aveva stanziato circa cinque miliardi di euro per interventi nel settore della difesa. Ma cosa serve realmente? servono soldi, o è necessario che venga ridimensionato tutto un sistema corrotto del quale i primi responsabili sono i governanti di questi paesi che stringono la mano ai capi occidentali?Un rapporto dell' International Crisis Group di Bruxelles richiama l'attenzione della comunità internazionale per attuare riforme politiche in questo lembo d'Africa che per 35 anni è stato contrassegnato da immobilità e crisi politiche: “La creazione di uno stato democratico è una priorità urgente per evitare il rischio che questo paese finisca in mano alla criminalità internazionale”, spiega Daniela Kroslak, direttore del programma Africa dell’Icg. Secondo la Kroslak, dal 1974 non c’è stato nessun leader in Guinea capace di imporre la creazione delle strutture necessarie per il funzionamento di uno Stato democratico. Per questo le infrastrutture, la burocrazia, la pubblica amministrazione, le istituzioni politiche, gli indici di sviluppo economico e sociali sono rimasti pressoché inalterati dagli anni successivi all’indipendenza. (fonte: Nigrizia).

Alla fine si tratta realmente di aspettare aiuti da parte della comunità internazionale, relegando questo,come tanti altri paesi africani al solito clima di staticità, o si tratta di andare avanti per fare in modo che l’alto tasso di povertà diminuisca? Servono davvero gli ennesimi esperti che dicano quali mosse sarebbe più giusto attuare o piuttosto non è necessario un aiuto concreto per permettere alla popolazione di gestire le proprie risorse con il proprio lavoro?E' proprio fondamentale la dipendena dagli ' aiuti' internazionali? La classe dirigente mostra profondi limiti, l'accesso alle poche risorse è un privilegio, le infrastrutture risalgono all'epoca coloniale e non vi è cotinuità nel rifornimento dei carburanti. Circa il 60% della popolazione non ha accesso ad acqua pulita e il 20% non può utilizzare l’energia elettrica, con l’inevitabile paralisi della vita quotidiana. Tali carenze hanno contribuito ad aumentare la migrazione di una sostanziosa parte della popolazione rurale verso Bissau, la capitale, e altre maggiori città del paese, sovraccaricando ulteriormente la capacità, già ridotta, delle infrastrutture cittadine.
Corruzione e scandali, che hanno visto il coinvolgimento di alcuni funzionari del governo nel traffico di droga: i sindacati del paese hanno avanzato numerose richieste affinché l’assegnazione dei posti di lavoro venisse effettuata in base alle competenze e al merito dei cittadini, piuttosto che in virtù dell’ampia rete di clientelismo che ricopre tutto il settore dell’amministrazione pubblica.
Eppure questa gente rimane là, a prendere decisioni per un futuro che non li toccherà minimamente mentre la comunità internazionale sta a guardare e a beneficiare di tutto questo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

i mali non nascono dal nulla e sempre c'è la complicità degli uomini corrotti che vendono la vita delle proprie genti per soddisfare interessi personali.