giovedì 16 ottobre 2008

Dove sta la civiltà in tutto questo?

Domenica scorsa a Torino 80 rifugiati politici, in maggioranza somali, con l'aiuto dei centri sociali Gabrio e Askatasuna, hanno occupato l'ex casa di cura Nuova San Paolo in Corso Peschiera. Hanno portato viveri e medicinali e si sono organizzati suddividendosi le stanze.
Sui giornali locali si è gridato allo scandalo, ai soliti centri sociali che turbano l'equilibrio della città...sapete che vi dico?!? IO STO CON LORO!!! Perchè di fronte all'immobilità di un governo, in questo caso di una città, capace solamente di accusare, temere chi secondo loro è diverso, terrorizzando e accusando gli altri di terrorismo, almeno qualcuno prende in mano la situazione e si mobilita!
Un' Italia capace esclusivamente di dire ciò che non va bene,senza tenere conto di accordi internazionali firmati ormai da anni:i rifugiati politici hanno una situazione drammatica alle loro spalle,spesso non la dimenticano mai;e oltre a vivere di fantasmi del passato si ritrovano in un presente che gli è ostile.Istituzioni che non sono in grado di rendere chiara e regolare la loro situazione:questa gente scappa da guerre,da fame,da distruzione e disperazione e cosa sanno fare loro? puntargli il dito contro e non riuscire ad assicurargli un posto dove stare!
Consiglierei davvero a tutti gli ottusi di questo paese, a quelli portati alle facili sentenze, di parlarci almeno con queste persone:è una grande lezione di vita!Si portano dentro una forza sconcertante, che probabilmente non riusciremo mai a capire; chiedono una vita dignitosa, di poter lavorare (ma il rifugiato in Italia non può svolgere un'attività lavorativa):così questo grosso macigno passa nelle mani di quelle piccole associazioni che cercano di dar loro una mano,passando spesso inosservate.

Ali Hasen,26 anni, racconta: " Sono in Italia da 5 anni.Sono stato a Ragusa, Terni, Roma e Firenze.Sempre la stessa storia.Le istituzioni ci hanno promesso una casa,come previsto dalla legge, ma alla fine ho sempre dovuto dormire per strada.Basta.Abbiamo diritto ad avere una residenza per poter studiare e lavorare come gli altri.... Non vogliamo rubare ma non costringeteci a farlo violando i nostri diritti."

Un paese che si definisce civile non lascia accadere tutto ciò!!!

7 commenti:

Crocco1830 ha detto...

Non è garantito il diritto all'asilo, che racchiude il diritto a vivere una vita dignitosa e libera. Non è garantito il diritto all'abitare.
Lo Stato non garantisce i diritti? E' giusto che chi quel diritto gli è stato negato, faccia in modo di prenderselo.

il Russo ha detto...

Anch'io sto col Gabrio e l'Askatasuna, sono fra le parti più sane di una città sempre più egoista e chiusa che sa solo lamentarsi dei problemi e non reagisce più tirandosi su le maniche!

Stefania - The Italian Backpacker ha detto...

In che senso quelli che hanno l'asilo non possono lavorare? E che fanno per campare, rubano? o_O

PS: I torinesi sono snob, perché pensano di essere francesi :-P

Uhurunausalama ha detto...

@Stefania:sì,in Italia manca una normativa che regoli l'asilo politico, che viene trattato da appena due articoli della legge sull'immigrazione (la Bossi-Fini). Chi viene nel nostro paese per far richiesta di rifugio, secondo lo Stato non può lavorare, riceve un sussidio di 17 euro per 15 giorni.Quindi non possono lavorare finkè non gli si riconosce lo status di rifugiato e ci vogliono come minimo 2 anni.

Uhurunausalama ha detto...

@Russo e Crocco:è giust eccome appropriarsi di diritti che vengono negati.
C'è un documentario interessante in materia: 'Inatteso' di Domenico Distilo.

Stefania - The Italian Backpacker ha detto...

Che cavolata questa legge per i richiedenti asilo, è come non riconoscere che nel loro paese c'è la guerra o che erano perseguitati. Si possono quasi paragonare ai migranti privi di permesso di soggiorno per come li trattiamo... Che schifo di paese l'Italia! Ed immagino che praticamente tutti i somali che arrivano in Italia chiedano l'asilo...

Uhurunausalama ha detto...

Esatto Stefania;quest'anno ho lavorato per un pò in uno sportello migranti e rifugiati,pensa che era arrivato un ragazzo dal DARFUR a cui non avevano riconosciuto lo status di rifugiato perchè secondo loro on sussistevano pericoli,negavano in pratica la guerra che ancora c'è.
Pazzesco,no?e i casi sono numerosi.