martedì 28 ottobre 2008

Destini opposti

Due donne, due storie con due esiti ben differenti: una di loro è morta, attraverso una delle pratiche più disgustose che una società possa ammettere; l'altra ha finalmente ottenuto giustizia.

Lunedì scorso, nella città somala di Kismayo, dal 22 agosto nelle mani di una coalizione di combattenti fedeli al leader islamico Hassan Turki, che figura sulla lista americana dei finanziatori del terrorismo e degli "shebabs", il principale gruppo di combattenti estremisti in Somalia, un tribunale islamico ha condannato colpevole di adulterio una donna che è stata interrata fino al collo e lapidata fino alla morte da 50 uomini.
Sono scioccanti le dichiarazioni di uno dei responsabili della città, Cheikh Hayakallah che afferma: " La nostra sorella Aisha ha chiesto ad un tribunale della charia islamica Kismayo di condannarla e punirla per il crimine commesso", " Ha negato davanti al tribunale di aver avuto delle relazioni sessuali extra- coniugali. Le è stato chiesto più volte di ritrattare la sua confessione ma ha insistito sul fatto che volesse l'applicazione della charia perchè meritava la punizione adeguata".

Una disparità tra i sessi sancita da questa legge islamica,che regola la vita dei cittadini,fino ad assumere connotati grotteschi;un paese che ammette la poligamia.

In Niger, invece, una donna di 24 anni, Hadidjatou Mani Koraou, ha vinto una causa contro lo stato, per non aver ricevuto alcuna tutela legale da parte delle istituzioni che non hanno impedito la sua riduzione in schiavitù all'età di 12 anni, venduta per una somma equivalente a circa 400€ , costringendola a subire abusi sessuali, percosse e lavoro forzato. La donna si è allora rivolta alla Corte di Giustizia dell'Ecowas, la Comunita' Economica dei Paesi dell'Africa Occidentale, che ha condannato il governo di Niamey a pagarle un risarcimento per danni morali e materiali di 10 milioni di franchi Cfa, circa 15.000 euro. "La ricorrente", recita la sentenza, "e' rimasta vittima della schiavitu', e la Repubblica del Niger e' colpevole di omissione".

Speriamo che sia un passo avanti nel riconoscimento di maggiori diritti e soprattutto verso l'abolizione della schiavitù.

3 commenti:

Stefania - The Italian Backpacker ha detto...

Agghiacciante... non ho parole.

il Russo ha detto...

La prima delle due storie è assurda, la seconda fà ben sperare...

Anonimo ha detto...

sono leggi inaccettabili e figlie di una società pensata egoisticamente su impronta "machista".