martedì 21 ottobre 2008

Voglio "La Talpa" in Darfur...

La sintesi di due eventi mi ha spinto a scrivere questo post.
Primo evento: giovedì scorso, mi sono ritrovato a casa di amici, che per non so quale assurdo motivo stavano guardando (quella gran cagata aggiungo io) "La Talpa". Si, bravi ridete, prendetemi pure in giro... Il secondo evento è questo. A Torino in questo periodo c'è il festival Cinemambiente, ed in questo periodo si parla anche di diritti umani. Sabato (munito di pass... che stile...) sono andato a vedere "Darfur Now". In seguito è partito un dibattito, con diverse personalità di Amnesty Int., Evans Maendeh,( ex bambino soldato sudanese), Palden Gyatso (monaco tibetano protagonista di Fire Under the Snow), ecc... Ma mentre guardavo "Darfur now" (ancora scosso dal dolore per quel che avevo visto giovedì), mi venivano fuori pensieri (politicamente scorretti?) strani e poco attinenti al film. Cose come quelle che state per leggere!
In una scena c'erano due donne sudanesi che stavano tagliando legna da un albero. Una diceva che era un peccato contro Dio tagliare un albero ancora fresco e l'altra replicava triste: "lo so, ma se andiamo a prenderla nel bosco rischiamo di essere stuprate com'è sucesso ad altre donne del villaggio". Durante questa scena, mi veniva questa immagine: a "La Talpa", tutte queste donne in 2 pezzi succinti (con relative inquadrature che piacciono tanto al pubblico maschile e danno un motivo in più alle donne non fiere del loro fisico di diventare bulemiche), che soffrono per la difficoltà delle prove, e piangono fiere comunque del sacrificio compiuto... Un colpo al cuore...
Le lacrime di una donna mi riportavano al documentario. Piangeva raccontando la sua storia, i parenti morti e gli stupri di gruppo ai quali suo malgrado era stata costretta a partecipare. E all'improvviso, "puf", un'altra visione: una donnona di nome Bush (indovinate perchè mi ricordo il nome...) usciva da uno sgabuzzino gigante e rinunciava a vedere sua madre che si era presa ben 6 aerei(!!!) per venirla a trovare insieme ad uno zio che lei non aveva mai visto (nooooo...). E tutto questo perchè? Per il bene della squadra che avrebbe perso dei soldi! Sniff, sniff... Che coraggio... Mi dispiace per lei che dovrà aspettare forse la fine della trasmissione prima di poterli vedere. Fatti forza! Per la squadra si può fare. Si DEVE fare...
E che dire della squadra che si ribella urlando "non è giusto", "il regolamento è cattivo", sono andati fino a dire che la Bush era straniera e non aveva capito (questo binomio straniero= rinco mi lascia perplesso -anche perchè a meno che fosse veramente rincoglionita aveva capito benissimo-)... Mi stavo quasi comuovendo quando lo sguardo profondo di un ragazzino con un' arma tra le braccia ed il sorriso che hanno i bambini nel vedere una novità, mi distoglieva dal mio pensiero. Lui vestito a casaccio, senza famiglia, poco più di 10 anni ed un passato da adulto, sorrideva ancora con l'intensità dei bambini che vediamo ogni giorno e che forse, abituati a vederlo, non ricordiamo la forza e l'importanza del significato di tale sorriso...
Insomma, per tutto il doc, mi sono venuti questi "pensieri struggenti"(penso che sia inutile aggiungerne altri) che mi hanno fatto riflettere. E lì: idea! E se proponessi alla redazione di andare a fare la prossima edizione de "La Talpa" in un campo profughi in Darfur? Sai che serio? Una delle missioni potrebbe essere quella di evitare di prendere malattie o di farsi sparare! Poi ho pensato che non era abbastanza caratteristico. Lì c'è gente vestita con stracci troppo europei. Ci vuole qualcosa di più "selvaggio", africano. E qua, il colpo di genio: ho pensato alle donne di quel villaggio! Si potrebbe fare lì! Vedo già le prove: le donne (sempre strafighe e mezze nude naturalmente) mandate nel bosco a raccogliere legna con l'obiettivo di tornare senza farsi stuprare; oppure mandare i concorrenti a nuotare sott'acqua per recuperare un po di acqua bevibile visto che sopra ci sono dei cadaveri e qualcuno ci ha pure messo del veleno per avvelenare quelli del villaggio... Che figata! L'idea del secolo! Poi se il Darfur non va bene si rimane in Sudafrica! Anche lì ci sono delle belle prove! In certe zone ci sono degli alti tassi di violenza (e di AIDS visto che ci siamo) sulle donne. Potrebberò venir fuori delle grandi sfide! Oppure si potrebberò mettere i concorrenti nelle case che i vari gruppi mafiosi del posto stanno "cercando" di comprare (con modi signorile come minacce, omicidi...) per via del mondiale 2010! Ce n'è!
Xò, a mente lucicida mi sono ricordato di una cosa: i reality sono basati sulla fiction. Se stanno in mezzo alla realtà ci scende lo share... E come si fa in questo caso?


La mia non è una critica a "La Talpa"(anche se mi fa cagare...), sono il primo che certe volte si mette a guardare certe stronzate mentre ci sarebberò cose più utili da vedere o da fare. Il momento ignorante ci vuole ogni tanto (non sempre xò!). Quello che vorrei far notare e che se la gente, l'attenzione e l'importanza a trasmissioni come "La Talpa" la mettesse anche in problemi seri come quello del Darfur, si sarebbe già trovato una reale soluzione. Cazzo c'è gente che spende 1 euro per votare la talpa, e non lo fa per aiutare un bambino soldato o semplicemente una persona nella città in cui vivono! Ma senza dover andare nel Darfur, potrei fare lo stesso ragionamento con la mafia in Italia. Chissà...
Lunedì ho visto "Warchild" di C.Karim Chrobog, documetario girato sui bambini soldato (http://www.warchildmovie.com/). Per chi fosse interessato a saperne di più.

P.S.: un pensiero speciale e sentito ad una mia amica che a soli 28 anni ha dovuto lasciare questo mondo... Riposa in pace Elena.

8 commenti:

Crocco1830 ha detto...

La Talpa in Darfur? Forse tornerebbe a casa meno miope di come è partita!

riccardo gavioso ha detto...

ho scritto diverse volte sui bambini soldato e sul Darfur, per denunciare l'indifferenza che hai così ben evidenziato. E a quelli che giocano coi reality, dico solo che: "anche se vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".

Maurone ha detto...

La cosa che mi fa più rabbia è che c'è pure chi ci è andato (alla talpa) convinto di riuscire ad avere la ribalta per parlare di grandi temi, ed aprire menti fino ad allora oscurate... come no?!?!?

il Russo ha detto...

Dopo aver letto la chiusa al tuo non riesco a sparare le mille ed una minchiata che mi erano venute in mente.
A 28 anni non si può morire.

Cedric ha detto...

Maurone, il tuo commento parla da solo... Non c'è nulla da aggiungere. Rick, ho letto un sacco di post tuoi su okno (continuo a sostenere il mio pensiero: Rickgav 4 president!!!). Crocco1830: tornerebbe meno miope ma non so se capirebbe quello che le è sucesso!

Cedric ha detto...

Al fstival "Cinemambiente" oggi ho visto "Sous la cagoule: un voyage au bout de la torture" (Sotto il cappuccio: un viaggio ai confini della tortura) di Patricio Henríquez. E' una produzione canadese, e vi assicuro che è una botta al cuore...

Stefania - The Italian Backpacker ha detto...

Cedric, ormai sono diventata una tua fan: i tuoi post sono bellissimi! Anche tu guardi i documentari strappa lacrime che poi rimani con un groppo in gola per almeno un'ora intera!

Per fortuna adesso non sono più in Italia e non devo sorbirmi "La Talpa" (scommetto che mia mamma la guarda, se non altro per curiosità)! E sono d'accordo con Maurone: chi è andato a fare quel programma pensando di aprire le menti è un povero illuso (o illusa).

Anonimo ha detto...

chi è andato a fare quel...programma ( ma che schifezz )per "aprire le menti" ( ma davvero ,dici?) è solo un gran furbacchine.
per il resto del post,clap clap.
non aggiungo altro.

p.s. ciao, arrivo qui dal blog "birra e cazzate" , dove ho visto un tuo commento. non ho un blog,quindi apparirò solo con il mio nome. =)